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 L’utilizzo dell’acqua e sale per la cura del corpo, risale a tempi antichissimi.
Vi siete mai chiesti perché?
Ogni vita proviene dal mare e la composizione dei nostri fluidi corporei, riporta la stessa composizione. Siamo fatti di acqua e sale ed è quindi un’esigenza del nostro organismo ricevere questi elementi e la loro energia, ad integrazione di quelli che perdiamo ogni giorno.
Il sale è la forma della materia che combinandosi con l’acqua e la luce, genera la vita; è indispensabile per il nostro organismo in quanto ne regola l’equilibrio idrico. Non è possibile mantenere in vita una cellula senza sale.
L’acqua ricopre un ruolo fondamentale per la nostra sopravvivenza in quanto, con le proteine, determina la base strutturale delle cellule permettendo la rimozione dei residui del loro metabolismo. Rinnovare ogni giorno l’acqua nel nostro corpo è quindi di importanza vitale.
Entrando nelle nostre cellule, l’acqua produce energia, come in una centrale idroelettrica ed è in grado di immagazzinarla per poi fornircela sotto forma di modelli frequenziali.
Se ci manca l’energia il sistema di regolazione del corpo passa dal suo stato di ordine ad uno stato di disordine caotico…la malattia. A causa della mancanza di energia le forze di autoguarigione dell’organismo non sono in grado di mantenere la loro stabilità strutturale e la conseguenza per l’organismo è la comparsa di un sintomo. Per guarire dobbiamo essere in grado di riportare all’ordine originario il nostro organismo e per fare questo l’acqua e il sale sono di grande importanza perché ci forniscono l’energia vitale di cui abbiamo bisogno.
In questo modo l’acqua naturale, viva, potenzia le nostre capacità di guarigione.
Come per molti altri aspetti, lo stress è un grande nemico, in quanto induce il nostro sistema ormonale a sopprimere lo stimolo della sete. Per le persone che svolgono lavori di elevata concentrazione, chi è sottoposto a pressione fisiche o psichiche, chi passa molte ore alla guida di autoveicoli, lo stimolo della sete viene spesso a mancare e questo rappresenta un segnale d’allarme che precede la disidratazione. Molto spesso la mancanza di sete è anche tipica nelle persone anziane, per le quali invece un’adeguata idratazione sarebbe di forte giovamento, a fronte dell’accumulo di scorie dell’organismo, delle rughe e della carenza di sali.
Altro grosso errore da evitare è quello di sostituire l’assunzione di acqua con bevande zuccherate, quali: succhi di frutta, aranciate, tè, caffè o alcolici. Queste bevande contenenti zuccheri, alcool, teina o caffeina, inibiscono l’ormone ADH trasmettendo ai reni l’informazione della diuresi.
Questo fa sì che l’acqua, anziché essere usata dall’organismo, venga velocemente espulsa. A compensazione della perdita di liquidi, ogni quantità ingerita di bevanda zuccherata, dovrebbe essere seguita da una quantità doppia di acqua.
L’acqua non è sostituibile!
Ma allora, quale acqua bere?
La nostra attenzione non deve essere rivolta solo alla quantità di acqua che beviamo, ma soprattutto alla qualità della stessa.
Un tempo, l’acqua non rappresentava una preoccupazione! Oggi è diventata un enorme business commerciale!
Moltissime persone acquistano regolarmente acque minerali anche costose, convinte che le proprietà di tali acque possano giovare alla loro salute grazie all’apporto di minerali in esse contenute. Si tratta però di minerali per lo più presenti in forma inorganica e quindi difficilmente assimilabili dalle nostre cellule. Condizione assolutamente dannosa è data invece dalle acque contenenti anidride carbonica, sia essa di origine naturale o addizionata successivamente. Tutto questo senza considerare la tossicità che può essere rilasciata dalle bottiglie in plastica, soprattutto quando esposte alla luce e ad elevate temperature.
Una grande ed economica risorsa, è invece l’acqua potabile che arriva alle nostre case; purtroppo nel corso degli anni molte fonti naturali si sono esaurite e spesso l’acqua che ci viene fornita è stata estratta prima di aver compiuto il suo ciclo naturale, portandola a contatto con molte sostanze chimiche. Certamente è stata depurata da molte sostanze per noi tossiche, ma ne sono state aggiunte molte altre che volutamente non vengono tenute in considerazione nelle analisi obbligatorie per legge.
Tali sostanze non dovrebbero esserci nell’acqua che viene denominata “potabile”, perché nel tempo causano problemi di salute al nostro organismo.
Analisi fatte di recente sulle falde acquifere riferiscono la presenza di ormoni su tutte le acque testate, come se la pillola anticoncezionale si fosse diffusa in esse. Pertanto, chi dichiara qualitativamente buona la nostra acqua potabile, non sa quel che dice; infatti nessuna analisi potrà rilevare la presenza di ciò che non viene cercato.
E le tubature? Le centrali idriche danno garanzia della qualità dell’acqua solo fino alle nostre case, e poi? Nelle vecchie case sono presenti condutture in piombo, tubi in rame e saldature, tutti elementi che rilasciano ioni metallici nell’acqua destinata al consumo alimentare. Inoltre la forte pressione a cui viene sottoposta l’acqua all’interno delle tubature, distrugge la sua struttura cristallina e perde quindi la sua energia.
Ci troviamo così costretti a trovare un modo per ridare alla nostra acqua le sue caratteristiche iniziali.
La prima cosa fondamentale da fare, è depurare l’acqua attraverso un sistema di filtrazione che rimuova le sostanze tossiche, senza rilasciarne di nuove; per questo è fondamentale accertarsi della composizione dei filtri e sostituirli regolarmente secondo le indicazioni date dal produttore. Se possibile, è consigliabile evitare i sistemi ad osmosi inversa che oltre a rimuovere le sostanze tossiche dall’acqua, la impoveriscono drasticamente anche dei minerali in essa contenuti, rendendola poco salutare e a lungo tempo dannosa.
A questo punto, l’acqua filtrata deve essere rienergizzata attraverso un’apparecchiatura di ionizzazione dell’acqua; anche in questo caso è fondamentale assicurarsi che le piastre di ionizzazione siano fatte in titanio con rivestimento in platino, avvenuto tramite un processo di fusione e non di semplice placcatura, al fine che nessuna sostanza vada a disperdersi nell’acqua durante il processo di elettrolisi.
Tutto questo ovviamente risulta inutile solo se si può usufruire regolarmente di un’acqua di fonte artesiana, acqua viva, che non sia stata portata in superficie interrompendo il suo ciclo naturale di maturazione, ma sia giunta spontaneamente alla fine del suo percorso.
La nostra principale fonte di energia vitale, dovrebbe derivare dal nutrimento dei cibi; troppo spesso però la struttura molecolare di quello che mangiamo, viene modificata da processi quali ad esempio la cottura, la pastorizzazione e il congelamento. Tali processi non modificano l’apporto calorico o i componenti chimici dei cibi, ma ne riducono drasticamente l’apporto energizzante; quindi il processo della digestione richiederà più energia di quanta ne sia stata fornita. La conseguenza è una carenza di energia vitale a fronte di un eccessivo apporto calorico.
L’aspetto importante nei nostri alimenti non sta solo nella materia, ma soprattutto nell’informazione legata ad una determinata struttura geometrica; nel caso dell’acqua e sale, parliamo di una regolare disposizione cristallina che ci trasmette energia essenziale come disegno frequenziale e lunghezze d’onda.
Il sale…ma quale usare?
Per incrementare l’energia dell’acqua risulta ottimale integrarla con il sale cristallino, più comunemente conosciuto come sale dell’Himalaya. Questo sale viene estratto da miniere prevalentemente di salgemma e deriva dai resti di mari prosciugati oltre 250 milioni di anni fa.
Nel sale dell’Himalaya sono presenti 84 minerali e microelementi in forma colloidale, ovvero particelle piccolissime che non perdono le loro caratteristiche specifiche e sono facilmente e immediatamente assorbibili dalle nostre cellule, senza depositarsi sui tessuti. Questi colloidi sono disciolti nell’acqua e presentano una carica elettrica tale che le particelle si tengono in equilibrio a vicenda. La forma colloidale degli elementi, l’ideale struttura del sale e l’elevata quantità energetica che ne deriva, sono le migliori premesse per rifornirci di minerali indispensabili e alle volte rari e per aumentare il nostro livello energetico in maniera semplice ed efficace. In confronto al salgemma e al sale marino, il sale dell’Himalaya ha un costo piuttosto elevato; questo è dovuto al fatto che è più raro degli altri sali e viene estratto a mano, in quanto le vene di sale cristallino che attraversano i giacimenti di salgemma, sono molto sottili e difficilmente raggiungibili dai macchinari.
Diversamente, il sale marino viene estratto dalle saline per evaporazione dell’acqua dall’azione del sole e del vento. L’aspetto a suo sfavore è dato dal grande quantitativo di veleni e di metalli pesanti presenti attualmente nei mari e negli oceani che sono quindi inquinati da un’infinità di sostanze tossiche. Volendolo acquistare è consigliabile scegliere quello integrale che si presenta di colore grigiastro e al tatto appare umido. Infatti, il sale bianco che comunemente è presente sulle tavole, ha un costo molto basso perché è destinato all’industrializzazione che poi lo ha rivolto anche all’uso alimentare; questo sale per essere prodotto, viene privato di ben 82 elementi, lasciandogli solo sodio e cloro, ovvero gli elementi necessari all’industria; per essere raffinato viene poi portato a contatto con circa 200 sostanze chimiche che ne distruggono la forza energizzante. Il cloruro di sodio puro di cui è composto sottrae al nostro organismo altri elementi e microelementi che quindi non saranno più a nostra disposizione; questo avviene perché il nostro corpo cerca di neutralizzare questa sostanza aggressiva facendo in modo che le molecole di acqua lo avvolgano e lo ionizzino, separando il sodio e il cloro. Questo processo di difesa spontaneo priva le nostre cellule di preziosa acqua e quando l’assunzione di questo sale diventa eccessiva, ne deriva l’accelerazione del processo di invecchiamento del corpo. Inoltre, l’espulsione del sodio e del cloro richiede un grande lavoro da parte del nostri organi che spesso si trovano sottoposti ad un superlavoro e di conseguenza si generano depositi di accumulo di acqua che rappresentano la causa di aumento del peso e, soprattutto nelle donne, la comparsa della cellulite. Altro problema derivante dall’uso di questo sale è dato dalla presenza di moltissimi additivi, tra cui l’idrossido di alluminio che si deposita nel cervello e si presume sia corresponsabile dell’insorgenza dell’Alzheimer. Tra gli altri additivi dannosi c’è lo iodio inorganico che da quando viene maggiormente utilizzato ha notevolmente aumentato le forme di allergia allo iodio; secondo dati statistici si può dire che l’aumento di iodio nella dieta aumenta il rischio di ammalarsi di cancro.
Il salgemma che si trova come sale principale nelle miniere da cui viene estratto anche il sale dell’Himalaya, si ottiene mediante trivellazione, tramite estrazione con esplosivi o attraverso il processo di salamoia satura. Nella sua struttura grezza è destinato all’alimentazione degli animali, se trattato per raffinazione, subisce gli stessi processi del sale marino, pur avendo proprietà inferiori dal punto di vista nutritivo.
Per concludere:
Le informazioni raccolte, rendono chiaramente l’idea di quanto siano importanti acqua e sale nel nostro fabbisogno quotidiano, e di quanto sia facile fare le scelte sbagliate, rendendo questi due elementi assolutamente dannosi per la nostra salute.
La Chanson Water, studia da sempre sistemi che ci permettono di consumare acqua alcalina e ionizzata, ad elevato potere antiossidante, fondamentale per la lotta ai radicali liberi.
Con lo ionizzatore d’acqua Miracle Max, la Chanson Water ha fatto molto di più! Ha integrato un serbatoio di comodo e rapido utilizzo, per inserire i cristalli di Sale dell’Himalaya che andranno ad integrare l’acqua con i suoi preziosi minerali. La carica negativa data dal processo di ionizzazione all’acqua permette di tenere i minerali in uno stato di sospensione, in particolare la parte cationica (ione positivo), rendendoli quindi altamente biodisponibili, senza che rilascino all’acqua il tipico gusto salato.
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